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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Ex tempore...lapis!

UNLost Territories Area 65 Sono partita da un ragionamento planimetrico in cui ho preso in considerazione i maggiori fattori di analisi che precedentemente avevo studiato e le tracce che ritenevo più significative. Nel secondo step ho tentato di dare un volume in base alle relazioni con il contesto e alle funzioni dell'edificio tenendo fortemente i considerazione l'architettura di Toyo Ito e in particolar modo il "Forum per la musica e la Danza". Ci troviamo all'incrocio delle due strade principali del quartiere via Tor Sapienza e via Filippo de Pisis, in un contesto fortemente residenziale e caratterizzato da dei fronti commerciali, diventa quindi importante il rapporto tra l'edificio e la strada. Altri fattori di condizionamento sono stati i coni visivi, i venti e la presenza del parco adiacente.  La prima problematica che mi pongo è come rapportarmi con un contesto fortemente regolare e nello stesso tempo portare avanti un concetto di flu

Il Bang!

IL MIO BANG! LA DILATAZIONE DEGLI SPAZI E LA FLUIDITA' Il mio studio su Toyo Ito mi ha influenzato molto in questa fase. Sono arrivata a studiarlo per l'idea di interazione nel mio progetto, mi sono lasciata affascinare dalla sua filosofia e dalla sua interpretazione della natura e ho fatto mio questo suo pensiero. Mi vengono quindi in mente spazi che dilatano e si intersecano tra loro. Li immagino come due bolle di sapone che si intersecano tra di loro (chiaramente quest'immagine mi viene direttamente dal riferimento che fa una suddivisione tra spazi serviti e serventi). 

Scacchiera!

Forum per la Musica e la Danza, Toyo Ito, Andrea Branzi, Masato Araya, Gent 2004 Fun Fact: Quest'opera non è mai stata realizzata, la citazione dell'intervista tratta dalla rivista Domus fa riferimento a un'opera dello stesso architetto Taichung Metropolitan Opera House nel 2005 che riprende molte delle  caratteristiche del Forum per la Musica e la Danza. "La sua forma base è una scatola quadrata, ma il suo interno è costituito in gran parte da superfici tridimensionali curve che offuscano la distinzione tra pavimento, parete e soffitto. Può essere chiamato un edificio, ma può anche essere paragonato a un corpo umano. Analogamente a come il corpo umano contiene molti organi tubulari, l'interno di questo edificio è penetrato orizzontalmente e verticalmente da spazi tubolari. Ho mirato a creare l'architettura di questo teatro dell'opera in modo tale che l'interno e l'esterno siano continui in modo simile a come i corpi sono col

Studio di un'opera

Riassunto tratto dal libro "Architettura e modernità" del prof. Antonino Saggio: Parte ottava La rivoluzione informatica dell’architettura. Dopo il 2001 Da Ground Zero a oggi Espressioni digitali 11 settembre 2001. Il mondo cambia. Quanto si è compreso la magnitudo del cambiamento? A questa domanda la cultura anti-ideologica contemporanea evita risposte certe, ma formula domande più sensate: -come usare gli strumenti che abbiamo creato? -che direzione dare alle nostre impressionanti potenze? Nella storia dell’architettura, lo strumento (inteso anche come strumento intellettuale) è sempre stato elemento fondamentale di rapporto con la materia di costruzione. Nel corso della storia diventa un’occasione di interrogazione profonda tanto che a ogni strumento associamo un periodo in architettura: la prospettiva all’Umanesimo, le proiezioni alla produzione industriale, l’astrazione e la formalizzazione all’architettura funzionalista, l’Information Technology

Imprinting

           Un mare di impressioni tra i ricordi Impressionanti viste, percorsi e forme dalla natura al costruito Nello scegliere un luogo dell’imprinting non mi sono posta molte domande perché la mia scelta più ovvia sarebbe stata quella di parlare del mio piccolo paesino e della mia casa che da sempre sono il mio posto sicuro. Mentre scrivevo una doverosa introduzione mi sono invece ritrovata a pensare alle vacanze estive della mia infanzia quando mi ritrovavo in quella casetta a Sperlonga, che ormai non ricordo nemmeno più dove si trova, ma in cui ogni estate ci ritrovavamo con mia madre, mio fratello, mia zia e lei mie cugine. Ricordi frammentari di posti sconosciuti ma che mi erano familiari. Sarà che c’era il mare, sarà che c’era il sole, sarà che Sperlonga è il mio posto felice in generale dove tuttora mi rifugio. Ero piccola e ogni anno eravamo soliti cambiare “casetta” per trascorrere quel mese di libertà a respirare “l’aria buona”, come diceva mia madre. Sperl

UNO SGUARDO CRITICO A...

TOR SAPIENZA "CONTRASTO" Durante il sopralluogo sono stata sorpresa da come si presentasse Tor Sapienza e dalle sue tre caratteristiche principali di residenzialità, industrialità/commercio e natura. Tre caratteristiche che all'interno del tessuto pensandolo come una tavolozza di colori sono ben identificabili come se vi fosse una graduale sfumatura tra di loro, eccetto in alcuni punti che sono caratterizzati da veri e propri vuoti. Una tavolozza anche ben compatta, ben sfumata, dove in taluni casi è caduta una macchia di colore in più che diventa un contrasto netto e deciso, è così che mi viene da descrivere la zona. Durante il sopralluogo attraversando una di queste sfumature, all'improvviso la mia vista è stata catturata dalla presenza di questi "tre siluri" che troneggiavano sul fronte stradale dando le spalle a un vasto verde. Mi è stato automatico associarli a quello che è il mondo della produzione e della industria, a quel mondo "uman